Il settore eolico mondiale è in costante crescita. Il vecchio continente, gli Stati Uniti e i Paesi emergenti in continua corsa verso l’innovazione: gli impianti offshore costituiscono una ventata favorevole per gli investimenti. La situazione italiana e il minieolico.

Una delle più grandi e fruttifere fonti rinnovabili è il vento che con la sua potenza è capace di generare energia pulita a sufficienza. Grazie agli studi sulle isobare diventa semplice, ma ugualmente importante, comprendere la direzione dei venti, l’inclinazione e la loro intensità, al fine di poter sfruttare meglio questa fonte inesauribile e collocare le turbine eoliche in siti favorevoli, per garantire il massimo dell’efficienza.

A seguito di un’analisi accurata circa l’andamento del mercato eolico globale, svolta dall’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, è emersa una generale propensione associata ad un trend sempre positivo, in sostanza, se si escludono casi isolati, l’eolico sembra godere di buona salute. L’analisi, infatti, ha evidenziato come, dal 2012, si è verificato un incremento significativo rispetto all’anno precedente, di circa il +10%, con 44.711 MW di nuova potenza connessa.
Anche il Global Wind Energy Council ha fatto luce su questo trend positivo, valutando la potenza cumulativa mondiale a 282.430 MW, ovvero + 18,5%.
Enel Green Power, presentando il proprio piano strategico 2012-2016, conta di impiegare il 57% degli investimenti sull’eolico poiché crede che metà della produzione totale EGP sarà affidata a questo settore.
Da non sottovalutare è anche il mercato dell’eolico offshore. Secondo le previsioni, quest’ultimo, in rapida e continua crescita, porterà la potenza eolica globale, a raggiungere i 500 gigawatt, entro il 2020.

L’Europa continua la sua corsa verso le energie rinnovabili, incrementando la potenza eolica istallata, soprattutto in Spagna e in Germania ed è proprio il mercato offshore ad essere il fulcro della nuova generazione dell’eolico. Infatti, una nuova centrale tedesca, posizionata a circa 32 chilometri a largo della costa del Mare del Nord, in direzione ovest, verso l’isola di Sylt, dovrebbe essere attiva entro il 2015. Con le 80 turbine eoliche di 3,6 megawatt ciascuna, distribuite su una superficie marittima di 42 chilometri quadrati, la centrale sarà in grado di fornire elettricità per 288 megawatt.

Il resto dell’Europa non rimane sordo a queste nuove vie aperte dall’eolico e soprattutto i paesi dell’Est, quali la Romania, la Polonia e la Bulgaria con le loro innumerevoli istallazioni, sfidano il ribasso degli incentivi imposti dal governo ed offrono ottime performance.

Il report sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, ha evidenziato come il mercato dell’eolico è in continua crescita anche in Italia e, grazie alla potenza raggiunta nel 2012, sono cresciuti sia gli investimenti nel settore, sia i decreti disponibili per il 2013 (per ulteriori approfondimenti visitate il sito QualEnergia).
Infatti, dopo la Germania e la Spagna, l’Italia si posiziona al terzo posto come paese europeo con una maggiore potenza eolica installata, con circa 1000 Megawatt ogni 12 mesi. Come per l’energia solare, anche in questo caso, le regioni del Sud (Sicilia, Puglia, Campania, Sardegna, Calabria) hanno la meglio.