Uno studio della Global Commission on the Economy and Climate rivela che i governi mondiali potrebbero risparmiare molto sostenendo l’innovazione verde, tagliando i sussidi ai combustibili fossili e tassando le emissioni. Lo testimoniano alcune città virtuose come Johannesburg o Copenaghen.
Vivere in città che seguono le regole del green porta molti vantaggi per la salute e per l’ambiente. Ma anche per il portafoglio: potrebbe generare risparmi ai governi mondiali per 17mila miliardi di dollari entro il 2050. Lo ha annunciato uno studio della Global Commission on the Economy and Climate, la commissione internazionale indipendente guidata dall’ex presidente messicano Felipe Calderon e composta da una trentina di ex capi di governo, ministri delle finanze e leader economici. Si tratta di una stima approssimativa che valuta solo la possibilità di una minore spesa energetica, senza contare i benefici per l’ambiente e per la salute pubblica che porterebbero ulteriori risparmi.

Rendere più verdi le città con un trasporto pubblico a basse emissioni, edifici efficienti e una buona gestione dei rifiuti conviene. Secondo la Commissione, se i governi mondiali incrementassero gli sforzi, ad esempio sostenendo l’innovazione verde, tagliando i sussidi ai combustibili fossili e introducendo una tassa sulle emissioni, i risparmi potrebbero salire a 22mila miliardi di dollari.

Lo studio propone alcuni esempi di città virtuose, dal servizio di autobus a trasporto rapido di Johannesburg in Sudafrica, che nella prima fase ha avuto un ritorno economico vicino ai 900 milioni di dollari, alle autostrade per biciclette di Copenaghen in Danimarca, con un tasso interno di rendimento del capitale investito che è stimato nel 19% l’anno.

Investire nelle città green, inoltre, potrebbe ridurre le emissioni di gas a effetto serra di 3,7 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030, più delle attuali emissioni dell’intera India. A confronto le emissioni dei 28 Paesi dell’Unione europea, secondo stime Eurostat, ammontano di 3,18 miliardi di tonnellate di CO2 nel 2014.

“I passi che le città fanno per ridurre la propria impronta di carbonio”, sottolinea l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, inviato speciale dell’Onu per le città e il cambiamento climatico, “riducono anche i costi energetici, migliorano la salute pubblica e aiutano ad attrarre nuovi residenti e nuove imprese”

Fonte: repubblica.it