C’è chi la ricava dalla luce del Sole. O dalle onde del mare. O dalla forza del vento. I ricercatori della University of Washington, invece, hanno guardato altrove. E hanno messo a punto una tecnologia in grado di estrarre energia direttamente dai segnali emessi dal router Wi-Fi, il dispositivo comunemente usato per connettersi a internet, ormai presente in quasi tutte le abitazioni e gli uffici. Il sistema si chiama Power Over Wi-Fi ed è stato recentemente incluso nel novero delle tecnologie più innovative del 2015, stilato come ogni anno dalla rivista statunitense Popular Science. I dettagli del suo funzionamento, già pubblicati dalla University of Washington, sono stati di recente presentati alla conferenza CoNext 2015 a Heidelberg, in Germania.

“Per la prima volta”, spiega Vamsi Talla, dottorando in ingegneria elettrica alla University of Washington e primo autore dello studio, “abbiamo mostrato che si possono usare i dispositivi Wi-Fi per raccogliere energia e alimentare piccoli dispositivi come sensori di temperatura, telecamere miniaturizzate e altri gadget. Il nostro sistema funziona contemporaneamente da router Wi-Fi e sorgente di alimentazione, senza degradare la qualità del segnale wireless”. L’idea alla base della tecnologia è quella di “recuperare” i pacchetti di energia emessi dai router Wi-Fi: ll problema, però, è che il router invia questi segnali con intermittenza, il che, almeno finora, rendeva difficile accumulare abbastanza potenza per alimentare altri dispositivi.

Per superare questa limitazione, l’équipe della University of Washington ha messo a punto un router in grado di inviare segnali “superflui” su canali Wi-Fi inutilizzati, senza compromettere qualità e velocità di trasmissione dei dati, e dotati di microscopici sensori per immagazzinare l’energia emessa. In questo modo, gli scienziati sono riusciti ad alimentare, in modalità wireless (cioè senza necessità di cavi), una piccola telecamera posta a cinque metri di distanza dal router, fornendo abbastanza energia da scattare una fotografia ogni mezz’ora. Inoltre, il sistema è riuscito a ricaricare le batterie (dallo 0% al 41% di carica in meno di due ore e mezza) di un braccialetto elettronico, usato per monitorare e tracciare l’attività fisica di chi lo indossa.

Secondo i suoi inventori, Power Over Wi-Fi potrebbe rivelarsi particolarmente utile per alimentare il cosiddetto “internet delle cose”, l’architettura che interconnette oggetti di uso quotidiano come elettrodomestici, automobili e sistemi di illuminazione. “Sebbene al momento il dispositivo consenta di accumulare energie relativamente piccole”, conclude Shyam Gollakota, un altro degli scienziati che ha lavorato al progetto, “siamo convinti che in futuro lo si potrà rendere ancora più efficiente, il che consentirà di alimentare un numero più alto di dispositivi, su distanze ancora maggiori”.