Douglas Tompkins

La storia di Douglas Tompkins

Nessuno voleva credergli. Perché un ultra milionario dovrebbe continuare a comprare ettari e ettari di terra senza farci niente? Cosa aveva intenzione di realizzare con tutti quegli acri acquistati fra Cile e Argentina? C’è chi arrivò perfino ad accusarlo di voler nascondere scorie nucleari americane, pur di trovare una soluzione all’enigma.

E invece Douglas Tompkins, eco-milionario fondatore di North Face, voleva soltanto salvare la natura e quegli sterminati boschi, fiumi e foreste del Cile: sua moglie ha regalato 400mila ettari al governo del Cile per preservarne la biodiversità e creare cinque nuovi parchi nazionali.

E’ la donazione di terra – da un privato a un governo – più grande che sia mai esistita. A firmare per Douglas insieme al presidente cileno Michelle Bachelet c’era la sua seconda moglie Kris, ex amministratore delegato del marchio Patagonia.

Tompinks è morto nel 2015 all’età di 72anni a seguito di una ipotermia: aveva avuto un incidente in kayak proprio mentre pagaiava fra le terre cilene. La sua fortuna, a lui che era appassionato di escursionismo e montagna, nacque nel 1964 quando fondò North Face (marchio di abbigliamento tecnico famosissimo al mondo che lo scorso anno, anche per la sua impronta “etica”, ha guadagnato 2,3 miliardi di dollari). Nel 1968 l’imprenditore vendette North Face per dedicarsi al marchio Esprit insieme alla prima moglie. Ceduto anche quest’ultimo 27 anni fa, con il sostegno di Yvon Chouinard (fondatore Patagonia), iniziò a dare vita al suo sogno: anno dopo anno comprò migliaia di ettari in Cile per poterlo “salvare” dai latifondisti e da tutti coloro che volevano sfruttarlo. E’ arrivato a possedere fino a 890mila ettari in Sud America spendendo quasi 400milioni di dollari.

“Vediamo la perdita di biodiversità come una delle più grandi crisi del nostro tempo” diceva, e fece di tutto per combatterla: l’ultimo atto lo ha portato avanti sua moglie che ha donato al governo cileno una superficie grande come la sola Capo Verde. Una enorme area che diventerà protetta e che entrerà a far parte di un gigantesco parco nazionale da un totale di 4,5milioni di ettari grandi come tre volte lo Yellowstone e lo Yosemite Park messi insieme (così il 20% di tutto il Cile sarà “zona protetta”).

L’accordo prevede la creazione di cinque nuovi parchi nazionali e la fondazione Tompkins sostiene che le aree naturali genereranno un indotto di 270 milioni di dollari annui in ecoturismo dando lavoro a più di 40mila persone. Secondo il National Geographic, gli sforzi dell’imprenditore americano hanno protetto più terra rispetto a quelli di qualsiasi altro privato fino ad oggi.
“E’ la realizzazione del sogno di Doug – ha detto la moglie Kris -. Lui aveva capito i rischi del cambiamento climatico molto prima che se ne parlasse nel dibattito politico. Per il Cile è un grande giorno”.

E non è finita: fra le terre acquistate e difese dai Tompkins c’è anche un’ampia parte del territorio della Patagonia che fra pochi mesi – sostiene la vedova di Douglas – sarà ceduto al governo argentino alla stessa condizione, ovvero che sia trasformata in un’area protetta.