Biomateriali innovativi

L’utilizzo di biomateriali e materiali innovativi nel settore dell’arredo legno sta prendendo sempre più piede.

Ma cosa sono i biomateriali?

I biomateriali nascono per scopi medici e vengono studiati per essere usati durante operazioni chirurgiche o per apparecchi biomedicali già dai primi anni ’50.
Esempi sono le lenti a contatto, le protesi ossee ma anche il silicone per le protesi al seno.

Schema delle principali categorie di biomateriali
Vi è quindi una distinzione tra i biomateriali che possono essere organici come legno e fibre varie ma anche inorganici come le calci e i cementi.
Si suddividono anche per la loro natura chimica in biomateriali metallici e non metallici.
I materiali devono essere biostabili cioè non devono alterarsi al contatto con fluidi biologici, inoltre non deve essere biotossico cioè non deve reagire negativamente a contatto con l’organismo.
Devono essere quindi BIOCOMPATIBILI, quest è la capacità di un materiale di determinare, da parte di un sistema vivente, una favorevole reazione alla sua presenza in una specifica applicazione.

E i biomateriali nel settore dell’arredamento?

L’economia circolare, la bioeconomia e i biomateriali si stanno affacciando anche nel settore dell’arredamento da qualche anno.
Questa ricerca e innovazione sui materiali da una parte è dovuta alla crescente pressione dell’opinione pubblica verso i temi della sostenibilità, del riciclo e dell’economia circolare e dall’altro versante una attenzione sempre maggiore delle imprese stesse a driver competitivi come l’efficienza, il design e lo sviluppo di nuovi prodotti.
I nuovi materiali vanno dai polimeri organici completamente riciclabili e riusabili dal semplice PVC fino a polimeri organici più complessi e coperti da brevetto.
Tutti questi nuovi prodotti vengono ideati prevalentemente in unità monomateriche. L’uso di un singolo materiale permette un miglior riciclo e un miglior riuso del prodotto quando la sua vita utile è cessata.
Se non vi è la possibilità che il prodotto sia monomaterico la possibilità che il prodotto sia disassemblabile è essenziale, così da permettere un recupero e riciclo dei singoli componenti grazie anche ad apposite indicazioni impresse sul prodotto o date dal manuale di istruzioni.