L’indice globale dell’economia verde è alla sua quarta biennale edizione.

Al top ovviamente troviamo i paesi scandinavi, che con le loro politiche sono green da generazioni, anche se la costosa conversione al verde della Norvegia è stata alimentata con petrolio e il gas naturale.
La Germania ottiene il premio come miglior percezione in quanto è in prima linea nelle energie rinnovabili e mostrando una leadership a livello europeo sulle misure economiche necessarie contro il cambiamento climatico.
Dietro Svezia e Norvegia, al terzo posto come performance per la prima volta troviamo il Costa Rica, che ha concentrato i propri sforzi soprattutto nell’edilizia sostenibile.

Quello dell’edilizia sostenibile e la conversione a quest’ultima è uno dei problemi che molte grande nazioni stanno affrontando. Su questo fronte nazioni come Cina, Polonia e Mongolia sono nelle ultime posizioni.
Molti paesi non sono percepiti green o non appaiono green come realmente sono. Ad esempio i paesi africani come l’Etiopia, le Mauritius, il Rwanda e lo Zambia meritano un po’ di credito essendo diventati molto ecosostenibili ed ecocompatibili.
Le città che una volta presentavano basse performance, adesso sono salite rapidamente nel ranking. La ricchezza e quindi la possibilità di apporre cambiamenti alle proprie infrastrutture ha ovviamente aiutato. Londra con i suoi ecoedifici è 5a, New York è 7a, solo città come Copenhagen e Amsterdam le battono. Nella classifica delle città più verdi troviamo quindi , in ordine, Stoccolma, Vancouver, Berlino e Singapore, senza dimenticare Oslo in decima posizione.

Per quanto riguarda i paesi sviluppati, alcuni stanno regredendo. Australia, Giappone, l’Olanda e gli Stati Uniti D’America hanno basse prestazioni rispetto a paesi simili a loro. Questo gruppo di paesi si autoclassifica abbastanza verde ma questo non si adatta alla realtà dei fatti.

Per ulteriori informazioni: Pagina Global Green Economy Index