Un motore dell’800 e due grandi girasoli di metallo. Nasce così il sistema fotovoltaico più efficiente del mondo, creato dall’azienda svedese Ripasso nel deserto del Kalahari in Sudafrica. Da anni la società detiene il record globale per tasso di conversione dell’energia solare in energia elettrica: 32%, circa il doppio dei pannelli solari standard. Per ora il sistema viene utilizzato a scopo militare, ma il futuro è la commercializzazione.

L’impianto è costituito da due specchi circolari del diametro di 12 metri l’uno, che ruotano seguendo la luce del sole. I raggi vengono convogliati in un punto di raccolta al centro dei dischi e azionano il motore Stirling. Si tratta di un sistema inventato nel 1816 dallo scozzese Robert Stirling, un pastore protestante che voleva creare un’alternativa ai motori a vapore. Funziona grazie ad un pistone e un cilindro pieno di gas: quando il gas viene riscaldato, si espande e spinge il pistone verso un’area più fredda; raffreddandosi si contrae e il pistone torna indietro. Il ciclo continuo del movimento del pistone produce energia.
Il motore di Stirling venne utilizzato a partire dal 1988 dall’azienda svedese Kokums per la costruzione di sottomarini della marina militare. Alla guida della società, nel 2007, arrivò Gunnar Larsson, con alle spalle vent’anni di servizio nell’industria per la difesa. Nel giro di un anno Larsson capì che il motore Stirling non poteva restare sott’acqua e creò una società tutta sua, la Ripasso, dedicata soltanto alla produzione di energia pulita, a partire dalle stesse tecnologie che venivano usate nei sottomarini.

Oggi, i girasoli di Larsson hanno raggiunto risultati senza precedenti. I sistemi standard trasformano circa il 23% dell’energia solare che li colpisce in energia elettrica. La percentuale scende a 15% prima che l’energia possa essere immessa nella rete elettrica. L’impianto della Ripasso ne produce il doppio: secondo test indipendenti condotti nel Regno Unito, un solo disco basterebbe per alimentare 24 abitazioni. Il sistema, inoltre, non richiede grandi quantità di acqua, materiali e terra, perché i due specchi occupano in tutto poco più di 100 metri quadri.

Larsson ha annunciato che il prossimo passo è la commercializzazione della sua tecnologia. Il problema, per ora, sembra essere il prezzo finale, che dovrà rimanere contenuto se vuole competere con quello del normale fotovoltaico. Un altro limite dei girasoli fotovoltaici è che sono stati progettati per funzionare soprattutto nei climi caldi e secchi: il record di trasformazione di energia solare è stato raggiunto con una temperatura esterna di circa 28 gradi centigradi.