Inquinamento prima del lockdown che adesso è quasi azzerato causa lockdown

L’inquinamento atmosferico è diminuito, l’uso della plastica è aumentato vertiginosamente durante i lock down in Europa

I blocchi dovuti al coronavirus in Europa hanno portato ad alcuni miglioramenti ambientali come una migliore qualità dell’aria e minori emissioni di carbonio, ma sono temporanei e associati a un aumento della plastica monouso, ha affermato l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA).

La pandemia sta devastando l’Europa, che ora è diventata la regione globale con il maggior numero di infezioni da COVID-19, e i governi in Gran Bretagna, Francia, Italia e altrove stanno intensificando misure per fermare la diffusione.

L’EEA con sede a Copenaghen ha affermato in una dichiarazione che i lockdown nei paesi europei “possono avere alcuni impatti positivi diretti, a breve termine e sul nostro ambiente, soprattutto in termini di emissioni e qualità dell’aria, anche se è probabile che siano temporanei”.

L’agenzia dell’UE ha affermato che i suoi dati hanno mostrato che la concentrazione di biossido di azoto (NO2), un gas emesso principalmente dai veicoli che può causare infiammazioni del sistema respiratorio, è diminuita drasticamente nei paesi in cui sono stati imposti blocchi nella primavera del 2020.

La concentrazione di NO2 è diminuita del 61% in Spagna, del 52% in Francia e del 48% in Italia, tutti paesi che avevano rigidi lockdown, ha affermato l’EEA.

Anche l’inquinamento acustico è diminuito in modo significativo.

Ma la pandemia ha anche determinato un aumento significativo del consumo di plastica, poiché la richiesta di dispositivi di protezione come maschere, guanti e disinfettante per le mani è aumentata vertiginosamente.

I ristoranti costretti a offrire solo cibo da asporto hanno utilizzato contenitori di plastica monouso, mentre anche l’aumento degli acquisti online ha contribuito al problema.

“L’aumento della domanda di questi articoli potrebbe sfidare gli sforzi dell’UE per ridurre l’inquinamento da plastica e passare a un sistema di plastica più sostenibile e circolare”, afferma il comunicato.

La pandemia ha anche portato a un forte calo dei prezzi del petrolio, rendendo più conveniente per i produttori utilizzare petrolio piuttosto che materiale riciclato per produrre plastica, ha aggiunto.

Vi sono stati miglioramenti soprattutto per la qualità dell’aria che in Europa e soprattutto in Italia sono un problema notevole ma questi miglioramenti sono solamente temporanei mentre l’aumento sproporzionato dell’utilizzo della plastica può vanificare gli sforzi fatti finora dall’Europa per diminuirne l’utilizzo e renderla un prodotto sempre più sostenibile e green.